Il colombaccio è il selvatico che ha subito la più repentina variazione di comportamento degli ultimi anni. Oggi si caccia ai valichi come in pastura in pianura, è migratore ed anche ubiquitario, è veloce in traiettoria o lento in buttata. Benelli gli ha dedicato un fucile specialistico che non nasconde però, come il selvatico, il suo eclettismo.
Un attento sguardo al futuro è da sempre stata la prerogativa di Benelli, sguardo che ha costantemente tradotto in pregevoli armi capaci di distaccare la concorrenza del momento. Innovare in quel di Urbino è la regola; innovazione mai fine a stessa ma finalizzata a rendere l’esperienza di caccia semplice ed efficace.
Studiando il colombaccio, come succede quando si intende produrre un fucile specialistico, in Benelli si sono trovati ad analizzare una varietà di abitudini e comportamenti e conseguenti situazioni di caccia tali da complicare non poco la vita a qualunque progettista.
Unico punto fermo il calibro 12/76, data la mole e la resistenza del selvatico che si accentua in inverno con il cospicuo piumino. Il 12/76 consente di proiettare con efficacia e alla massima distanza una buona quantità di pallini la cui numerazione non sale mai sopra al n°6.
E 12 è stato, partendo da una piattaforma solida basata su consistenti contenuti tecnologici che è quella del Montefeltro, semiautomatico celebre per l’affidabilità del sistema inerziale che da ormai molti anni è primo attore delle soddisfazioni dei cacciatori.
Su di esso sono state inserire particolarità che lo hanno posto sin da subito come punto di riferimento nel vasto campo dei semiautomatici utilizzabili nella caccia al columbide selvatico. In questa disciplina venatoria, in alcune giornate fortunate si spara molto e con munizionamenti che raramente scendono sotto i 36 grammi e Benelli ha pensato bene di agevolare il cacciatore, dotando l’arma del sistema Progressive Comfort, in grado di ammortizzare molto del rinculo prodotto da tali cartucce e di contenere l’impennamento della canna, elemento essenziale in una caccia ove i colpi sono molti e ripetuti.
La strutturazione in alette ad assorbimento progressivo contrasta efficacemente la spinta retrograda, assorbe e dissipa gran parte della stessa la cui quota residuale viene ulteriormente mitigata dall’ottimo calciolo in poliuretano. Ciò sposa di fatto anche la cameratura, che essendo da 76 permette di alloggiare, a gusto del cacciatore, anche munizioni magnum.
Per controbattere inoltre l’acutissima vista del colombaccio Benelli ha dotato il suo Colombo di carcassa in ergal, canna e bindella con colorazione nera opaca, che non lascia spazio a deleteri riflessi di luce.
La canna, o meglio, le due possibili canne da scegliere al momento dell’acquisto ed i loro strozzatori intercambiabili sono stati oggetto di significative valutazioni in Benelli proprio per la varietà delle possibili cacce che si esercitano sul colombaccio.
Sono disponibili a scelta del cacciatore due lunghezze di canna da 65 e da 70 cm con dotazione di strozzatori in parte differenti. La canna di 65 cm è pensata per i cacciatori che magari non cacciano il colombaccio in esclusiva e che alternano tale caccia anche con altre discipline venatorie, in particolare vaganti. In questa configurazione di canna il fucile pesa sui 3 kg e può essere anche conveniente utilizzato sulla nobile stanziale.
Resta l’arma d’elezione per coloro che non cacciano il columbide ai valichi ma bensì al campo e sono in grado di dirigere le buttate con stampi e volantini. Si possono utilizzare strozzatori da **, ***, cil o il superlativo Wide Shot con strozzatura compresa tra 3 e 4 stelle. Tutti hanno lunghezza di 7 cm interna mentre l’ultimo è di 9 cm di cui due esterni. Tutti hanno raccordo molto lieve così da ridurre al minimo attriti e deformazioni dei pallini, notoriamente deleterie in termini di balistica esterna.
La canna da 70 cm è destinata agli appassionati del colombaccio che notoriamente di cimentano con tiri più arditi – tipico dei valichi – ove è necessario portare rosate ben guarnite alle massime distanze possibili rispetto alle dimensioni dei pallini. Qui ferma restante la dotazione degli strozzatori tradizionale analoghi ai precedenti il Wide Shot è sostituito dal Long Shot, della medesima foggia strutturale del precedente ma di strozzatura massima, che garantisce performance sul lungo tiro decisamente eccellenti.
Il Colombo è dotato di un set per la variazione della piega e della deviazione e per quest’ultima permette un’ottima predisposizione sia per tiratori destri che mancini.
Un ultimo rilievo sulla bellezza dell’arma. Calcio e asta di un bel noce che è sottoposto a trattamento WoodFx che ne esalta le venature e gli zigrini ed il loro disegno oltre che garantire un eccellente grip in qualsiasi condizione, slanciano le rispettive forme. L’immagine in bianco di un bel colombo e la relativa scritta, campeggiano sulla carcassa come primo connotato della specializzazione di questo semiautomatico Benelli.
Temperatura: 23 °C
Ventilazione: lievissima
Selvaggina: starna e pernice rossa
Dosaggio munizioni: 32 grammi con contenitore – pallini in piombo n.7 e 1/2
Luogo: Riserva Montefeltro (PC)
Come dicevano i vecchi per provare un cane da beccaccia ci vuole la beccaccia. E così potremmo dire per questo fucile, ma in assenza di colombacci ci è sembrata un buon test, quello di utilizzare starne e pernici rosse, che offrono oltretutto ottimi spunti per il palato ed hanno peso corporeo assimilabile al migratore.
Ci siamo solamente imposti di non abbatterli a ridosso del cane dando loro opportunità di fuga facendo mettere tra il fucile ed il selvatico una distanza simile a quella della caccia al colombaccio. L’arma in dotazione era con canna da 70 cm e abbiamo preferito destinare lo strozzatore Long Shot alla successiva pedana. I colpi sparati hanno evidenziato subito, come il Progressive Comfort sia un’eccellenza e lavori in maniera impeccabile sia sul contenimento del rinculo, sia sul contenere l’impennamento del fucile, che rimane sempre in assetto di mira per i colpi successivi gestito con estrema velocità da collaudatissimo sistema inerziale.
Il Colombo è un fucile molto intuitivo, viene su benissimo ed ha un approccio facile per chiunque; ciò anche in considerazione del fatto che può essere scelto con lunghezze di L.O.P. che vanno dai 365 sino ai 380 mm. Ci si trova naturalmente a proprio agio sia nel tiro istintivo per un colombaccio che ti sfreccia all’improvviso, come per il tiro mirato su bersagli che traversano lontani, ove la mente è assorbita dal rapido calcolo dell’anticipo e non può permettersi ulteriori aggiustamenti nell’assetto di mira.
Anche per la caccia vagante, che taluni fanno al colombaccio a margine di leccete, il Colombo risulta di facile trasporto per il suo peso contenuto e per il notevole bilanciamento che gli è proprio.
Temperatura: 25-26 °C
Ventilazione: apprezzabile
Specialità: Fossa Olimpica con piattelli moderatamente rallentati
Dosaggio munizioni: 32 grammi con contenitore – pallini in piombo n.7 e 1/2
Luogo: Tiro a Volo Fano (PU)
Il test venatorio è stato sicuramente completo e il Colombo ci ha soddisfatto molto, ma abbiamo riservato alla pedana la prova dello strozzatore Long Shot perché ci sembrava più opportuno evitare di rischiare di ferire selvatici con tiri a lunga distanza ove, oltre alla bontà dell’arma, entra in campo anche l’abilità del tiratore.
La fossa olimpica si prestava invece perfettamente alla verifica delle performance. Ad ogni lancio di piattello abbiamo concesso allo stesso di allontanarsi un po’ verificando come il suddetto strozzatore inserito nella canna da 70 cm, porta una rosata veramente compatta a distanze decisamente importanti per un tiro di caccia a canna liscia. Addirittura, alcuni piattelli ci sono stati segnalati rotti da alcuni che assistevano ai tiri, tanta era la distanza alla quale erano colpiti.
In pedana abbiamo potuto anche apprezzare e quindi confermare, come il Colombo si presti perfettamente alla effettuazione del tiro mirato che si riesce a realizzare in assoluta naturalezza di postura e consente quindi al cacciatore di concentrarsi esclusivamente sulla traiettoria del bersaglio. Questo anche dopo il primo colpo mancato, con il fucile che rimane in perfetto assetto e pronto per il colpo successivo.
Il colombaccio è specie particolarmente ambita dai cacciatori e spesso il suo tiro è impegnativo per la sua capacità di raggiungere velocità elevate o picchiare alla pastura con volteggi di difficile decifrazione.
La prova del Benelli Colombo, non può che rasserenare, essendo sempre in grado di assecondare il cacciatore che tenta di anticipare la traiettoria del selvatico o ancor più difficile, o cosa ancor più difficile, essere sempre pronto al ripuntamento su un volteggio con cambio di traiettoria repentino. Il fucile agevola sempre il cacciatore, permettendogli di concentrarsi sul selvatico e sul calcolo degli anticipi su traiettorie lontane, che grazie allo strozzatore Long Shot non sono precluse all’incarnieramento del selvatico. E’ molto apprezzabile inoltre la consapevolezza di avere tra le mani un fucile comunque molto versatile, che può accompagnare il cacciatore con estrema soddisfazione in giornate venatorie ove non è esclusiva la caccia al colombaccio.
Riccardo Ceccarelli
Come nasce un fucile, con quali logiche e quali materiali. Le diverse filosofie produttive in USA ed Europa. I parametri essenziali per farci sparare meglio, pieghe, deviazioni, picth spiegate dal calcista. I criteri più logici per scegliere l'arma in funzione della nostra caccia.
I grandi calibri e i piccoli calibri lisci e rigati, criteri di scelta ed utilizzo. L'arma liscia o rigata conosciamola per utilizzarla al meglio.
Il libro riporta nell'ultima pagina un indirizzo internet ed un codice con il quale nel tempo possono essere scaricati aggiornamenti in PDF stampabili, per i molti argomenti che non è stato possibile inserire nella attuale struttura del libro.
Una materia, il fucile da caccia, mai trattata sotto l'ottica del libro, di sicuro da non rinunciare per un acquisto in proprio o un regalo.